Testo di Claudio Perolino - Foto di Marco Rapino


L'alta scogliera s'interrompe, aprendosi su piccole spiagge o calette brecciate, incantevoli e tranquille nella stagione estiva,  selvagge e solitarie durante l'inverno

Alta e frastagliata, frequentemente bordata da felci, sabbia bianca o calette  brecciate, tra la foce del Sinello e la marina di San Salvo la costa abruzzese muta radicalmente morfologia e paesaggio, tanto da sembrare il limite terrestre di un altro mare, piuttosto che dell'Adriatico.

Qui la vegetazione bassa sembra lambire le acque e il profilo della riva ricorda la Cornovaglia, i suoi paesaggi incantati, la cresta di una scogliera che sembra velare miraggi di castelli e antichi cavalieri.

La costiera di Punta Aderci è un'oasi naturalistica unica per valori paesaggistici e ambientali, fruibili, oltre tutto, in ogni stagione. Dalla zona industriale di Vasto, la strada litoranea si snoda in direzione nord fino a quando l'asfalto diventa una pista sterrata: seguendola, si taglia tutto il pianoro fino a raggiungere il punto più alto del promontorio. Da qui il panorama è eccezionale, dominato dalla mole della Maiella talmente vicina da poter essere toccata e proteso in un mare colorato da mille colori e sfumature.

E lo stesso pianoro verdeggiante, alto sulle acque, mostra tutto il suo fascino nelle possenti falcature della spiaggia di Punta Penna e di Punta Aderci, mentre i pinnacoli dei faraglioni di conglomerato si innalzano dai ciotoli del litorale, inquieti e bizzarri in quel loro svettare che richiama antichi monumenti megalitici.

Tra punta Aderci e punta Penna la costa è caratterizzata dalla presenza di dune, rare nel territorio abruzzese, mentre da punta Aderci a Casalbordino prevale la scarpata di conglomerato. Nel primo caso è possibile osservare le piante tipiche che colonizzano le dune marine: l'eringio, ad esempio, dalle grandi foglie spinose di color grigio azzurro, il ravastello marittimo, che mostra piccole foglie ricche di linfa, la gramigna delle spiagge che si presenta con foglie sottili disposte a cespo e gli sparti pungenti, tra i quali spesso crescono le piante di erba medica marina ed il finocchio spinoso. Appena più lontano dal mare le dune si colorano della fioritura dei convolvoli delle spiagge (dai fiori rosa).

Oltre il promontorio la passeggiata prosegue a filo di costa, svelando notevoli caratteristiche faunistiche, dal momento che la zona ospita una nutrita varietà di uccelli, per l'osservazione dei quali i periodi di minor calca turistica sono sicuramente i più adatti.

Superata la spiaggia di Mottagrossa, dopo circa mezz'ora di cammino tra canneti e tamerici, si raggiunge il vecchio tracciato ferroviario, fiancheggiato di robinie, mentre alle spalle il groppone di Punta Aderci si disegna sfumato all'orizzonte, tra prati verdeggianti di grano e ginestre macchiate di giallo.

Come ci si arriva
La costa  di Punta Aderci si trova a ridosso del marcato promontorio di Punta della Penna, nelle immediate vicinanze dell'omonimo porto. Per arrivarci occorre percorrere l'autostrada A/14 fino allo svincolo di Casalbordino-Vasto Nord, che dista da Pescara 78 chilometri. Di qui si imbocca la statale Adriatica in direzione sud, e dopo circa 5 chilometri si raggiunge il bivio per il porto di Vasto.?Seguendo le indicazioni per la spiaggia, in meno di 3 chilometri si raggiunge il parcheggio e l'inizio della sterrata.

Cosa vedere
L'altra faccia della luna, ovvero le meraviglie nascoste di Punta Aderci, è il fondale marino, particolarmente evidente e fruibile nella bella stagione. Ma la costa vastese è comunque prodiga di curiosità perché unico esempio in Abruzzo, ormai, di quella particolare vegetazione che cresce spontanea sulle dune.

Quanto all'avifauna, la zona è particolarmente ricca, tanto che chi si reca sotto il faro di Punta Penna, dal belvedere che si apre sul terrazzamento potrà avere una magnifica vista sulle scogliere e, in primavera, scorgere i cormorani appollaiati a pochi metri dalla riva, oltre ad altre specie acquatiche più comuni. E visto che si è raggiunto il faro, va altresì rammentato che è il più alto d'Italia, secondo solo alla Lanterna di Genova.

Cosa mangiare
La cucina vastese gode di una meritata fama, specie tra gli amanti della gastronomia marinara, ed il brodetto ne è sicuramente  il monumento più interessante. Tuttavia, non va dimenticato che l'entroterra è vicissimo, e che in Abruzzo anche sulla costa non mancano mai le specialità tipiche della cucina agreste.  Gustarle è facile, basta recarsi nella bella e panoramica Vasto e scegliere un locale. E dopo il pranzo rimane il tempo per una visita alla magnifica città.