Così descriveva il menù della vigilia lo studioso di folklore abruzzese, Domenico Priori: “Vengono servite le tradizionali pietanze: i fedelini conditi con il pomodoro o con la sarda, la "scapece" (pesce cotto conservato nell'aceto), il baccalà, il capitone, le chiocciole, il torrone e poi olive, castagne, fichi secchi, noci, salami di fichi, crespelli, e anche dolci diversi purché non siano stati fatti con uova o latte, che sono proibiti alla vigilia”. Il giorno di Natale, invece, “i cibi di rito sono il cardone il brodo, il maestoso tacchino, il torrone e la pizza dolce”.
Tratto da: Folklore abruzzese, Domenico Priori, Cooperativa editoriale Tipografica - Lanciano (1964)