La politica, si sa, al di là della propaganda è soprattutto strategia, capacità di sapere leggere in anticipo le conseguenze delle proprie azioni. Riflessione evidentemente sfuggita tra le stanze del Quirinale e la sala proiezione del Nazareno, dove il Pd di Matteo Renzi si è solo attrezzato per godersi lo spettacolo con in mano i pacchetti di pop corn.
La soluzione meno traumatica per il partito di Mattarella, e forse anche per il Paese, è stata esclusa sin dall'inizio, tanto dal Colle che dal Partito democratico. E c'è ancora da chiedersi il perché di tanto autolesionismo.
Consentire al centrodestra (tutto) di cercare i voti in Parlamento per governare, avrebbe potuto avere queste conseguenze:
1) Riportare il Pd in una posizione di forza attraverso il voto dell'astensione, che persino Berlinguer ha esercitato in passato con i governi Andreotti. Intanto perché il partito di Renzi e di Martina avrebbe potuto porre un veto sulla premiership di Salvini, suggerendo un nome di area ma non espressione della Lega, cosa che avrebbe oltretutto tranquillizzato i mercati e l'Europa.
2) Il via libera a un governo con queste caratteristiche avrebbe posto i democrat in una posizione di forza nelle due Camere (e non di semplice spettatore) con la possibilità di “emendare” in aula tutti i provvedimenti varati dal nuovo governo. Dunque, con una presenza attiva in Parlamento.
3) Questa soluzione politica avrebbe relegato all'opposizione almeno una delle due forze populiste che adesso si accingono a governare l'Italia, tra un mare di incognite per tutti. Probabilmente, anche per gli stessi protagonisti che in queste ore stanno lavorando alla formazione del nuovo esecutivo.
4) Si sarebbe evitato il rischio che l'alleanza “tecnica” di oggi, tra Salvini e Di Maio, si possa trasformare in alleanza politica a partire dalle prossime elezioni regionali ed europee. Al Nazareno si è invece preferita la strada più agevole dei pop corn e delle multisale, lasciando fare a “loro” (per citare il film del momento). Buona visione a tutti, anche dal salone delle Vetrate del Quirinale.